Lotto Marzo

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Stamattina uscendo di casa, avete notato più traffico del solito, mezzi pubblici sovraffollati e il navigatore che vi segnala alcune strade chiuse al traffico?

Quello che forse non sapete è che, in queste ore, è in atto uno sciopero generale delle donne che coinvolge 49 Paesi del mondo.

Quali sono gli obiettivi di uno sciopero di tale portata?

Oggi l’8 Marzo si veste, anzi si “riveste” del suo significato originario: un’occasione per parlare di diritti. L’iniziativa parte da lontano, dall’Argentina, precisamente.

Tutto inizia nell’autunno 2016 con la morte della sedicenne Lucia Perez – seviziata, stuprata ripetutamente, uccisa e impalata da un gruppo di uomini – e alla conseguente nascita di una rete di associazioni e collettivi in tutta l’America Latina, diffusisi a macchia d’olio arrivando anche in Italia. L’obiettivo è di estirpare il problema della violenza di genere dalle sue radici sociali e culturali, di cui il femminicidio è solo la più cruenta delle molteplici manifestazioni.

La violenza di genere ha molte sfaccettature, a volte più subdole e difficili da riconoscere anche dalle stesse donne. Pochi giorni fa un report del Censis ha evidenziato la situazione lavorativa nel nostro Paese: le donne italiane sono ultime in Europa per accesso al mercato del lavoro, continuano ad avere impieghi scarsamente qualificati rispetto al proprio livello d’istruzione, sono costrette a scegliere il part-time, guadagnano meno dei loro colleghi maschi (-19,6% in media, -38,7% a livello manageriale) e dedicano il triplo del tempo degli uomini alle attività familiari. Non è forse anche questa una forma di violenza?

Eppure se da una parte si rivendica ancora il diritto di avere pari opportunità lavorative, dall’altra si fanno sempre più spazio teorie fondate proprio sull’analisi dei ruoli e sull’importanza della promozione delle differenze di genere. Perché è vero, maschi e femmine sono diversi e “funzionano” diversamente se calati nella dimensione lavorativa. Avete mai sentito parlare di Leadership Femminile?

Jan Grant nel libro “Women as Managers: What They Can Offer to Organizations” individua alcune aree comportamentali riconducibili a fattori biologici che caratterizzano l’agire delle donne in contesti organizzativi e che si riferiscono a valori quali “interdipendenza, ricettività, accoglienza, consapevolezza, lettura del contesto ed emotività.” Vi sembrano parole astratte? Se vi è capitato di frequentare un contesto lavorativo improntato su questi valori, ne avrete sicuramente riconosciuta la concretezza! La leadership femminile contribuisce in maniera importante al successo delle organizzazioni che sanno valorizzarla. L’ambiente di lavoro che ne deriva è incentrato su comportamenti di cooperazione, di comunicazione, di empatia e di affiliazione che favoriscono il team building e il pensiero creativo e contribuiscono ad abbassare il livello di stress emotivo.

In Eulab Consulting oltre il 50% delle azioni formative sono rivolte a ragazze, il 70% dei dipendenti sono donne, tre delle quattro posizioni manageriali sono affidate a giovani professioniste.

Questo ci sembra il miglior modo per augurare a tutte voi e a tutte noi un buon 8 Marzo.

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